sabato 11 luglio 2015

Cogolo - Peio Fonti

Cogolo - Peio Fonti


Dettagli salita
Lunghezza 3,5 km
Dislivello totale 167 m
Pendenza media 3 %
Pendenza massima 11 %
Pendenza minima -2 %

La salita che da Cogolo porta a Peio Fonti, inizia formalmente superato lo stabilimento dell'acqua Pejo. La salita per il primo chilometro e mezzo presenta le pendenze più sensibili, raggiungendo punte massime dell'11% prima di assestarsi attorno al 2-3% fino ad arrivare nell'abitato di Peio Fonti, a ridosso delle Terme di Pejo.
Il manto stradale è in ottime condizioni.
La salita è stata percorsa della 17ª tappa del Giro d'Italia 2010, che ha visto l'arrivo di una fuga e la vittoria di Damien Monier e nel 1986 (19ª tappa) con la vittoria dell'olandese Johan Van der Velde.



L'unica problematica altimetrica da affrontare era la salita verso il Passo delle Palade, più lunga che ripida (19 km al 6%; GPM di 1ª categoria). Una volta in cima, ai corridori sarebbero rimasti altri 61 km da percorrere. Gli ultimi 3500 metri erano in pendenza, ma l'arrivo di Pejo non era contemplato con il "triangolo verde".


Diciannove atleti prendono il largo a 54 km dal termine (vantaggio massimo 12'). Di questi, il miglior piazzato in classifica era Aleksandr Efimkin (distante quasi 19' da Arroyo nella "generale"). Questo fattore ha garantito via libera ai battistrada, rimasti in tre sulla rampa verso Pejo. Il francese Damien Monier conclude poi al primo posto, anticipando di una trentina di secondi l'esperto velocista Danilo Hondo e il giovane olandese Steven Kruijswijk. Il gruppo dei migliori, regolato da Michele Scarponi, giunge nella località alpina a quasi 10 minuti. Invariate le classifiche, ma Richie Porte, Carlos Sastre, Damiano Cunego e Robert Kiserlovski perdono qualche secondo di troppo


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